Il Giro d'Italia
Ormai sembra un qualunque programma riguardante l'ambiente. Le inquadrature dell'elicottero sono un cliche' da Linea Verde, da un momento all'altro mi aspetto un Puccio Corona che mostra cibi tipici su tavole imbandite (gli stessi abitanti del luogo ne conoscono solo la meta'). Le tappe sono consigli su itinerari tustici, la bella Italia percosa da mari a monti, da pesini medievali a metropoli industriali. Di sport c'e' ormai ben poco. Lo sputtanamento del doping ha una eco ancora clamorosa, si e' allontanata piu' gente dal ciclismo che italiani da Sanremo. Gli unici ancora interessati al Giro sono la Gazzetta e l'Estathe. Un peccato perche' prima era davvero uno spettacolo, duelli epici e folla festante. Speriamo che si torni presto ai vecchi fasti, complice la comparsa di talenti di personalita' (come Indurain, Pantani, Armstrong per restare al recente passato) perche' i vari Basso e Petacchi (gia' fuori) non sono che copie sbiadite. Inoltre il caso Moggi sta offuscando quel poco di visibile che c'era.
Rimane nella memoria quel : "Scatta Garzelli, Pantani, Rodrigeuuz", grande e compianta voce di Adrianone De Zan. Godiamoci le vecchie cassette perche' c'e' il rischio che l'anno prossimo il Giro venga commentato da Davide Mengacci.
BdB
Rimane nella memoria quel : "Scatta Garzelli, Pantani, Rodrigeuuz", grande e compianta voce di Adrianone De Zan. Godiamoci le vecchie cassette perche' c'e' il rischio che l'anno prossimo il Giro venga commentato da Davide Mengacci.
BdB